In questo quadro contestuale voglio riportare all’attenzione dei più un tema: il rilancio del lavoro agricolo nelle zone colpite dalla Xylella. Perché gli ulivi, i paesaggi, la biodiversità altro non sono che l’ambiente vitale nel quale abita l’uomo. Ci vive e, soprattutto, ci lavora. O dovremmo dire: ci lavorava. Come Uila, lo ripetiamo da anni. A Lecce da un punto di vista della manodopera la perdita è stata enorme: si contano circa quasi 9000 lavoratori in meno dal 2015 al 2022. Anche gli elenchi anagrafici delle altre province pugliesi fanno emergere una contrazione dalla comparsa del batterio sia in numero di lavoratori che di giornate lavorate: solo nell’ultimo anno abbiamo perso 7.500 braccianti e 313mila giornate lavorate. Un dato che deve far riflettere sulla necessità di una visione strategica per il rilancio dell’intero settore agricolo. In un incontro a Lecce abbiamo ribadito che servono sì investimenti per promuovere l’innovazione anche attraverso l’utilizzo delle risorse del PNRR, ma che siano rivolti anche a creare nuove opportunità di lavoro investendo in formazione e nuove competenze. Come organizzazione abbiamo posto l’esigenza di riflettere in modo olistico sulle migliaia di giornate perse dai lavoratori a causa di calamità e fitopatie affinchè vi sia un ammortizzatore sociale strutturato che consenta ai lavoratori di poter beneficiare di un sostegno concreto sia in termini salariali che previdenziali.
Ma il fulcro centrale della riflessione sul lavoro agricolo è come sostenere un’azione di rilancio del lavoro dipendente, rendendo più attrattivo il settore agricolo. Il comparto, in forte espansione in questi anni, deve rafforzare la propria competitività anticipando le grandi sfide della transizione ecologica e della sostenibilità ambientale, che deve fare il paio con la sostenibilità economica e sociale, mettendo al centro delle proprie strategie di sviluppo le persone: le lavoratrici ed i lavoratori che danno valore alle nostre eccellenze enogastronomiche ed agricole. Continuiamo a leggere della difficoltà delle imprese nel reperire manodopera specializzata. Qualcuno immagina che i lavoratori possano arrivare da Marte? Costruiamo insieme un percorso virtuoso tra istituzioni, imprese, organizzazioni di rappresentanza e sindacati, anche attraverso gli enti bilaterali agricoli che possono organizzare e gestire la formazione di lavoratrici e lavoratori coinvolgendo gli Istituti Tecnici Superiori, gli istituti Agrari e le Università creando percorsi di formazione tecnica specializzata per incentivare una maggiore occupazione nel settore.
PIETRO BUONGIORNO – SEGRETARIO GENERALE UILA PUGLIA