Uila, Buongiorno e Castriotta: “Inaccettabile l’ennesima morte nella baraccopoli”

“E’ inaccettabile. Ancora una volta assistiamo impotenti ed inermi di fronte ad una tragedia a Borgo Mezzanone: sono quattro le vittime in un anno e mezzo a causa di roghi divampati all’interno della baraccopoli. La questione abitativa e quella dei trasporti rappresentano delle priorità per la gestione del lavoro agricolo in Puglia, ma sono temi che vanno affrontati all’interno di una lotta più di sistema al fenomeno del caporalato. Non possiamo perdere altro tempo.”
Così il Segretario Regionale Uila Puglia, Pietro Buongiorno e il Segretario Territoriale Uila Foggia, Antonio Castriotta commentano la notizia della morte di un extracomunitario che alloggiava in una abitazione di fortuna a Borgo Mezzanone che ha preso fuoco alle prime luci dell’alba: “Purtroppo – spiegano Buongiorno e Castriotta – il problema che riguarda questi conglomerati edilizi abusivi è complesso. In più occasioni abbiamo ribadito che sul fronte anti-caporalato ogni azione di contrasto va concertata in maniera sinergica. Ci spieghiamo meglio: se si cerca di dare soluzione all’emergenza abitativa con nuovi alloggi a norma, senza considerare che quei conglomerati sono nati per facilitare il reclutamento di forza lavoro a basso costo da parte dei caporali, si assisterà a fenomeni che all’esterno possono apparire paradossali, come il rifiuto degli stessi extracomunitari a trasferirsi in case più sicure e confortevoli. L’intermediazione del lavoro attraverso strumenti più snelli, flessibili ed efficaci che preveda la valorizzazione del ruolo degli Enti Bilaterali Agricoli, rimane il nocciolo della questione: senza la garanzia di poter continuare a lavorare, in pochi aderiranno a percorsi di regolarizzazione con l’allontanamento da quei luoghi ove di fatto oggi avviene l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Ma questa domanda di manodopera rappresenta una offerta di lavoro corrosa dall’illegalità che non rispetta non solo la contrattazione collettiva, ma anche il rispetto dei diritti umani. E’ ora di mettere in campo una strategia di sistema territorialmente connotata e che possa adattarsi alle esigenze di ogni territorio, rispetto alla richiesta di manodopera che cambia in base alle coltivazioni preminenti in una determinata area.”
“Come Uila – concludono Buongiorno e Castriotta – rivolgiamo l’ennesimo appello alle istituzioni affinchè si attivi un percorso di condivisione tra tutti gli attori e i portatori di interesse coinvolti. Basta con tavoli tecnici, riunioni d’emergenza o altro, bisogna sedersi tutti insieme e studiare una volta per tutte soluzioni idonee e soprattutto fattibili in termini di sostenibilità ed efficacia.”

credits foto da La Gazzetta del Mezzogiorno – foto di Maizzi