LOTTA AL CAPORALATO E INNOVAZIONE PER UN MADE IN ITALY ETICO E SOSTENIBILE

“Come Uila ci riteniamo soddisfatti dell’incontro di ieri che vedeva la Uila interloquire con le istituzioni e con le organizzazioni che rappresentano il mondo imprenditoriale agricolo ed agroalimentare. Sono stati assunti impegni importanti dal governatore e dal ministro a tutela dei diritti dei lavoratori del comparto. Partiamo da qui, dalla lotta al caporalato e da uno stimolo all’innovazione per un Made in Italy orientato all’etica ed alla sostenibilità”. Così il Segretario Generale Uila Puglia, commenta a caldo la chiusura dell’evento intitolato “Il lavoro che cambia e si rinnova per un Made in Italy etico e sostenibile, svoltosi ieri al teatro Palazzo di Bari, alla presenza di oltre 600 delegati e lavoratori, ed al quale hanno partecipato Teresa Bellanova, ministra del Mipaaf e i presidenti di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e di Federalimentare Ivano Vacondio
Diverse le rivendicazioni della Uila: “Abbiamo chiesto al Ministro, quale portavoce del Governo di dotare il settore della pesca di un sistema strutturato di ammortizzatori sociali – afferma Buongiorno, Segretario Generale Uila Puglia – chiediamo, inoltre, di riformare la normativa sulle calamità naturali che impedisce di fatto ai lavoratori interessati di percepire qualsiasi sussidio; di intervenire con un provvedimento ad hoc per portare in trasparenza l’attività delle cooperative e imprese senza terra, in questo senso apprezziamo l’art. 4 del decreto fiscale e, dulcis in fundo, abbiamo chiesto l’abolizione della plastic e sugar tax che hanno solo lo scopo di fare cassa e portano a delocalizzazioni e licenziamenti. Partiamo da qui per una stagione di rinnovamento per il comparto agroalimentare che riveste un ruolo fondamentale per il nostro Made in Italy”.
La filiera agroalimentare italiana, allargata al commercio e alla ristorazione, è il primo settore economico del paese con un fatturato di 538 miliardi di euro (pari al Pil di Danimarca e Norvegia), un valore aggiunto di 119 mld € e 3,6 milioni di occupati (18% del totale in Italia) in 2,1 milioni di imprese. I numeri parlano quindi chiaro per la Uila e mostrano come il lavoro sia una componente fondamentale di questo settore. “Negli Usa – afferma Stefano Mantegazza, Segretario Generale Uila Nazionale – molte multinazionali hanno sottoscritto un decalogo in cui si impegnano a mettere al primo posto del loro business l’attenzione al consumatore-cliente, e al secondo la soddisfazione dei lavoratori. E’ chiaro che se questo messaggio arriva dalla società vocata al capitalismo, anche noi dobbiamo sensibilizzare le nostre imprese ad un nuovo valore del lavoro. Al ministro Bellanova –continua- chiediamo di intensificare gli sforzi sul contrasto al caporalato e soprattutto, di impegnare di più governo, istituzioni e parti sociali a dare piena attuazione alla rete del lavoro agricolo di qualità e alle sue sezioni territoriali, per creare un nuovo e trasparente mercato del lavoro, alternativo al caporalato e che garantisca legalità per i lavoratori e per le imprese. 
Ma vogliamo anche discutere – conclude Mantegazza- con le aziende agricole e dell’industria di trasformazione di come cambierà il lavoro in un settore nel quale digitale, big data, intelligenza artificiale e blockchain determineranno cambiamenti strutturali. Affrontare questi temi è il modo migliore per costruire insieme una filiera sostenibile e di qualità nella quale il lavoro etico rappresenti un elemento centrale e imprescindibile”.