“Non possiamo più parlare di emergenza: il maltempo è diventato una variabile sistemica non solo per il settore agroalimentare italiano. Dobbiamo iniziare a capire come strutturare la nostra convivenza, adattandoci al cambiamento ed immaginando politiche lungimiranti che valorizzino tutti i lavoratori dediti alla difesa dei nostri eco-sistemi”. Il Segretario Generale della Uila Puglia, Pietro Buongiorno elabora una riflessione su quanto sta accadendo in Italia in queste ore: “E’ paradossale che nelle Marche fino a qualche giorno fa si discutesse su come affrontare la siccità e in poche ore si siano riversati 300ml di acqua che hanno portato devastazione e morte. Fino a ieri per le zone del Centro Italia si parlava ancora di un bilancio idrico 2022 inquadrato tra “molto” ed “estremamente” secco: il deficit (solo grazie alle piogge che hanno preceduto i nubifragi) si aggirava tra il 30% ed il 40%, con inevitabile impatto sugli ecosistemi.”
Nelle Marche i dati registravano una temperatura più alta di 3 gradi rispetto alla media con un deficit pluviometrico di 143 millimetri di pioggia, compensato in pochissime ora da cadute torrenziali.
Gli ecosistemi sono sempre più fragili, soggetti a perturbazioni estreme sempre più frequenti. Solo una settimana fa si erano registrati 34 eventi estremi in un solo giorno, come evidenziato dall’European Severe Weather Database (ESWD).
“Siamo fortemente preoccupati dai dati sui cali di produzione diffusi dalle organizzazioni datoriali, le quali parlano di un -10% rispetto alla produzione agricola dello scorso anno, la più drastica riduzione di raccolto degli ultimi 10 anni – continua Buongiorno- purtroppo il maltempo, colpendo a macchia di leopardo la nostra penisola, non risparmia niente e nessuno. Pur nella triste constatazione che la gran parte degli eventi estremi non sono prevedibili, è importante rafforzare le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria svolte dai lavoratori forestali e dei consorzi di bonifica per la tutela e la salvaguardia del territorio. Per far ciò bisogna riaffermare la strategicità dell’Arif e dei consorzi di bonifica, assicurando loro l’organico necessario e le risorse adeguate per poter svolgere le attività loro preposte”.