Rigeneriamo l’agricoltura. Tutelare il lavoro per la ripartenza e lo sviluppo del territorio

Nell’ambito de #lauilasiconfronta si è tenuto nel Castello Volante a Corigliano d’Otranto (Le) la tavola rotonda dal titolo: “Rigeneriamo l’agricoltura. Tutelare il lavoro per la ripartenza e lo sviluppo del territorio”.

Hanno aperto i lavori i saluti istituzionali di Dina Manti, Sindaca di Corigliano. A seguire la relazione introduttiva di Antonella Rizzo, Segretaria Generale Uila Lecce e l’intervento di Gianni Ricci della Uil Puglia. Nell’incontro la Uila Territoriale di Lecce ha dialogato con Antonio Balzano, Direttore INPS Lecce; Anna Grazia Maraschio, Assessore all’Ambiente Regione Puglia; Raffaele Cazzetta, Frantoio Cazzetta 1899; Palma Quintino, Frantoio Fratelli Palma; Pierangelo Schito, Vivai Pierangelo Schito. Le conclusioni state sono affidate a Giorgio Carra, Responsabile dipartimento Politiche del lavoro, del fisco e della previdenza Uila Nazionale. A moderare l’evento Pietro Buongiorno, Segretario Generale Uila Puglia.

“Rigeneriamo l’agricoltura una parola d’ordine, necessaria e impellente -ha affermato la Segretaria Generale Uila Lecce, Antonella Rizzo – rigenerare dal latino “regenerare”, composto di re- e generare, generare di nuovo, in biologia ricostituire, riprodurre parti dell’organismo animale o vegetale , attuarne la rigenerazione… Ci aggiungerei “rendere di nuovo efficiente”.

Era ottobre 2013 quando uno scenario insolito, terribile quasi infernale prendeva il  posto delle   tante bellezze delle nostre campagne salentine. Le sfumature di verde e i riflessi argentei delle chiome avevano lasciato il posto a tronconi moribondi e al marrone delle fronde seccate… Ulivi che si ammalavano, seccavano e poi morivano… Alberi millenari, centenari e arbusti più giovani… Un intero paesaggio mutilato…Era un male misterioso, era l’inizio del dramma della xylella fastidiosa. Un dramma che ha visto, in poco più di dieci anni, distruggere completamente la maggior parte del patrimonio olivicolo salentino. Una perdita da tutti i punti di vista: produttivo, lavorativo, paesaggistico e identitario, (perché l’Ulivo è il Salento!). In 10 anni la Xylella ha contagiato 21 milioni di piante, oltre 8mila chilometri quadrati di territorio sono stai infettati dal batterio.

“I danni provocati dal disseccamento rapido delle piante – ha proseguito la Rizzo- si riflettono non solo sulla disponibilità di olio “Made in Italy”, (infatti nella provincia di Lecce si è registrato un crollo del 75% della produzione di olio di oliva), ma anche sull’ambiente, sul turismo con interi uliveti trasformati in distese spettrali. Un triste scenario che ancora fa rabbrividire se la memoria storica ci riporta ai luoghi del passato. Da un punto di vista della manodopera la perdita è stata enorme. Si contano circa 8000 posizioni lavorative in meno dal 2015 al 2021”.

Nel corso della tavola rotonda si è discusso anche di come alcune aziende stanno provando a vivere questa crisi del comparto agricolo cogliendo il momento come un’opportunità per rilanciarla, reinventando il proprio modo di fare impresa, aumentando la qualità e la varietà delle produzioni e non solo!