Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, anche a Bari la Sezione Territoriale

Puglia prima regione in Italia ad insediare una sezione in ogni provincia

 “Con la convocazione della Prefettura di Bari volta ad avviare la costituzione della sede territoriale della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità nella provincia di Bari, prevista per l’11 febbraio, la Puglia è la prima regione d’Italia ad avere completato ed integrato questo circuito virtuoso in tutti i territori provinciali. Prima Foggia poi Brindisi, Lecce, Taranto, infine la BAT e adesso Bari. Per questo ringraziamo il prefetto di Bari, Dott.ssa Bellomo, per aver dato seguito alla nostra richiesta, dopo le sollecitazioni di Fai, Flai e Uila”. Così il Segretario Generale Uila Puglia, Pietro Buongiorno annuncia la convocazione ricevuta.

 

Anche la Provincia di Bari si dota, quindi, di uno strumento necessario per trovare soluzioni contro il lavoro nero e lo sfruttamento dei braccianti nelle campagne. Si tratta della Sezione Territoriale della Rete del lavoro agricolo di qualità prevista nella legge del 29 ottobre del 2016, la 199. Nell’articolo 8 del testo sulle disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo si prevedeva appunto la nascita delle sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità con sede presso la commissione provinciale integrazione salariale operai agricoli.

 

“La nascita della sezione territoriale a livello provinciale costituisce un importante tassello – spiega Pietro Buongiorno – perché completa l’apparato normativo della legge 199/2016 e crea le condizioni affinché si possa finalmente estrinsecare non solo la parte repressiva della normativa, ma anche quella propositiva, intervenendo direttamente sull’intermediazione della manodopera, ossia sul punto nodale del fenomeno del caporalato. Ribadiamo ormai da anni che la legge funziona sul fronte repressivo e le operazioni del 2019 e di questo inizio 2020 ne sono la prova, grazie agli interventi ispettivi che hanno prodotto risultati importanti col susseguirsi di numerose attività di controllo. Tuttavia ribadiamo anche occorre dare piena attuazione alla legge 199, rafforzando il ruolo (e le funzioni) degli enti bilaterali andando a costruire una gestione del mercato del lavoro che coinvolga le parti sociali e sviluppando un sistema di convenzionamento dei trasporti per garantire ai lavoratori e alle imprese un’alternativa ai caporali. Una intermediazione virtuosa, rispettosa delle leggi e dei contratti, in cui dovrebbero essere coinvolte direttamente, insieme ai soggetti pubblici di cui si compone la sezione territoriale, le parti sociali. Ora sarà importante, dopo aver costituito le sezioni territoriali, rendere operativo tale importante strumento coinvolgendo, in primis, le aziende. C’è ancora tanto da fare su questo fronte – conclude il Segretario Generale Uila Puglia – l’ultima riunione della cabina di regia, svoltasi a Roma presso l’Inps, nel luglio 2019 parlava di 962 aziende agricole pugliesi iscritte, mentre 3830 erano la aziende che hanno aderito a livello nazionale su 150 aziende che assumono personale agricolo in Italia. La discrasia dei numeri tra le aziende che assumono in Puglia e in Italia e quelle iscritte alla rete è ancora troppo alta”.