Flai, Fai e Uila scrivono ad Emiliano: “Serve un protocollo di regolamentazione negli ambienti di lavoro che contempli le necessità e peculiarità del settore agroalimentare pugliese”

“Un protocollo di regolamentazione negli ambienti di lavoro che contempli le necessità e peculiarità del settore agroalimentare pugliese”. Lo chiedono Fai Cisl, Flai Cigl e Uila Uil, attraverso una nota congiunta inviata al Governatore Emiliano ed all’assessore regionale al Lavoro, Leo, all’Assessore al Walfare Ruggieri nonché al direttore dell’Area Sviluppo Rurale, Nardone e al Direttore della Sez. Antimafia Sociale De Gioisa.

“Le scriventi Organizzazioni Sindacali – dichiarano i segretari regionali di Fai Cisl, Flai Cigl e Uila Uil, Paolo Frascella, Antonio Gagliardi e Pietro Buongiorno- sono chiamate in questo difficile momento più che mai, ad essere presenti al fianco dei lavoratori per la tutela dei loro diritti. Il settore agro-alimentare, da sempre traino della Nostra economia, considerato attività produttiva “essenziale”, ha delle specificità che è necessario far emergere e disciplinare in particolar modo in ambito di sicurezza sul lavoro. Il Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro siglato a livello nazionale, lo scorso 14 marzo, tra Cgil, Cisl e Uil, il Governo e le parti datoriali presso la Presidenza del Consiglio – si legge nella nota unitaria –  ha stigmatizzato i comportamenti volti a contrastare e prevenire la diffusione del coronavirus nei luoghi di lavoro, delle aziende autorizzate a proseguire le attività anche nella fase emergenziale.  Corre l’obbligo di adattare il protocollo alla realtà agricola e agroalimentare Pugliese”

 

Obiettivo della missiva, quello di ottenere un tavolo tecnico per affrontare la questione: “Le scriventi – scrivono Frascella, Gagliardi e Buongiorno – sollecitano un incontro, ovviamente da tenersi in modalità di videoconferenza, che veda la partecipazione anche delle Parti datoriali agricole, teso a condividere un documento che, in previsione delle raccolte intensive, garantisca migliori ed effettive condizioni di lavoro in sicurezza. Sarebbe opportuno normare aspetti con connotazione specifica, in particolare il trasporto dei lavoratori, i dispositivi di sicurezza e la questione alloggiativa degli immigrati nella nostra Regione. Siamo particolarmente preoccupati per le condizioni abitative sia dei lavoratori migranti stagionali già presenti nei ghetti del territorio regionale e sia per coloro i quali si accingono a raggiungere la nostra Regione per essere impiegati in agricoltura”.