“Agricoltura biologica e sostenibile: il futuro nelle nostre mani”. Questo il titolo del convegno organizzato dalla Uila di Cerignola nell’ambito della 13esima edizione della Festa dell’Agricoltura.
Tanti i relatori e gli ospiti intervenuti per un momento di approfondimento. Ad aprire i lavori i saluti di Damiano Paparella, Segretario Uila Cerignola, cui sono seguiti l’introduzione di Antonio Castriotta, Segretario Generale Uila Territoriale di Foggia e gli interventi di Simona Branca, Dott.ssa in Scienze e Tecnologie Agrarie, Bruno Meterangelis, Vice Presidente Copagri Foggia, Sergio Cialdella, Assessore alle Attività Produttive del Comune di Cerignola e Anna Maria Fallucchio, Senatrice e membro della 9^ Commissione Permanente Industria, Commercio, Turismo, Agricoltura e Produzione Agroalimentare. Ha moderato il dibattito Anna Rita Barrasso, Segretaria Uila Puglia.
Un confronto che ha avuto come fulcro di discussione la sostenibilità della filiera agroalimentare, come matrice che orienta lo sviluppo non solo del comparto, ma anche dei sistemi locali che su di esso insistono. Comunità rappresentate da migliaia di lavoratori, sulle cui vite vanno ad impattare e ad influenzare i cambiamenti di tipo macro che le politiche europee ed i mercati impongono. Il biologico nella nostra regione è una realtà virtuosa: gli operatori in regime bio al 31.12.2021 sono 9.227, dei quali operatori produttori esclusivi (aziende agricole) 6.992 produttori esclusivi, che rappresentano il 76% del totale. I seminativi sono le colture più estese sul territorio pugliese occupando il 44% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU) in biologico regionale, seguiti dall’olivo che interessa il 29% del totale e dalle aree investite a prati e pascoli (11% della SAU totale).
Le conclusioni sono state affidate a Pietro Buongiorno, Segretario Generale Uila Puglia: “L’agricoltura biologica – ha affermato – è più sostenibile ed ha una impronta verde più marcata, essendo vocata al risparmio idrico, nonché uno scudo per la preservazione della biodiversità. Come parti sociali continuiamo ad offrire il nostro contributo per un mondo più sostenibile, cercando un confronto serrato con tutte le Associazioni datoriali e continuando a sottoscrivere accordi che mettano al centro le ricadute per imprese, lavoratori e consumatori. La Uila ha evidenziato le criticità delle scelte dell’Unione Europea che, in ragione di una paventata attenzione alla salute dei consumatori, hanno deciso di ridurre ex abrupto gli anticrittogamici e pesticidi del 50% entro il 2030, poiché è una imposizione che riduce le rese e la qualità delle nostre produzioni e sembra pensata per colpire duramente imprese e lavoro nel nostro Paese. Siamo al fianco delle organizzazioni datoriali – ha concluso Buongiorno- nella giusta battaglia contro il cibo sintetico. Come consumatori non ci piace il cibo ricreato in laboratorio e ci piacciono ancora meno le ricadute che una sua diffusione potrebbe avere nel nostro paese sul versante occupazionale”.