“Un piano triennale delle attività per contrastare il fenomeno del caporalato, condiviso con portatori di interesse al fine di elaborare una strategia partecipata. Finalmente un approccio serio al problema, i sindacati attendono interessati gli sviluppi del tavolo interistituzionale”. Così il segretario della Uila Puglia, Pietro Buongiorno saluta l’avvio dei lavori per la riunione di insediamento del tavolo interistituzionale sul caporalato che si svolgerà oggi a Roma alla presenza dei responsabili dei dicasteri di Interno, Politiche del Lavoro ed Agricoltura (Ministero del Lavoro – ore 15.00).
Il comunicato diffuso dal Ministero annunciava il “tavolo operativo per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura”. Rappresenta il punto di arrivo “di un percorso avviato circa un anno fa e che ha coinvolto, in un ampio e partecipato confronto, istituzioni, parti sociali e società civile”. Durante i lavori sarà presentata “l’ipotesi di piano triennale delle attività, per aprire il confronto con tutti gli stakeholders sulle linee di azione individuate e arrivare ad una strategia ampiamente partecipata e condivisa”. Sarà, inoltre, condiviso un “portfolio dei progetti avviati dal ministero del lavoro e delle politiche sociali, per un investimento complessivo che supera gli 85 milioni di euro, che si svilupperanno nel corso del triennio”.
Il commento del Segretario Buongiorno: “Da tempo abbiamo esplicitato la nostra posizione come organizzazione sindacale. Il caporalato, come fenomeno complesso, va contrastato attraverso una strategia che si esplichi a livello micro e macro, cioè che possa adattarsi ad un contesto nazionale e che possa essere flessibile in base alle peculiarità dei singoli territori. La strategia, dico ai Ministri, deve essere non solo partecipata ma ‘adattativa’, deve essere fluida ed elastica per potersi adattare ai fabbisogni di ogni comunità di lavoratori. Si è sempre data importanza all’aspetto restrittivo e coercitivo, una politica ‘in positivo’ è da sempre mancata; una politica che rifletta su strumenti ed interventi atti a compensare il gap che le aziende sane si portano sul mercato rispetto a quelle scorrette. Politica di prezzi, sistema di certificazioni etiche, incentivi al consumo di prodotti eticamente orientati al rispetto del lavoro: iniziamo da qui per elaborare un programma di azioni triennale serio e lungimirante”.
Un monito ai ministri: “Non è più tempo di proclami e tavoli, si parta subito con interventi legislativi che affianchino alla legge 199 strumenti di supporto al comparto agroalimentare. Il territorio chiede fatti e non proclami di ‘sinergie’ che poi rimangono solo sulla carta o, meglio dire, sul tavolo, uno dei tanti svolti in Puglia dal 2016 ad oggi.”