“Il comparto agroalimentare, in forte espansione in questi anni deve rafforzare la propria competitività anticipando le grandi sfide della transizione e dell’innovazione digitale, mettendo al centro delle proprie strategie di sviluppo le lavoratrici ed i lavoratori del settore, partendo dal rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro”. Così i Segretari Regionali della Puglia di Fai, Flai e Uila, Frascella, Gagliardi e Buongiorno a margine dell’attivo unitario regionale organizzato oggi a Bari per l’approvazione delle piattaforme per rinnovi dei Ccnl industria alimentare e cooperazione alimentare che interessano più di 450 mila addetti, alle prese con le spinte inflazionistiche.
Nella graduatoria dei settori manufatturieri italiani l’industria alimentare è al primo posto, al secondo per numero di imprese, per addetti e per export in valore. In dieci anni il fatturato ha registrato in termini reali un incremento vicino al 25%, gli addetti sono cresciuti del 12% e le esportazioni sono aumentate in valore del 60%. L’industria alimentare ha un fatturato totale di 60,7 miliardi di euro, in valore pari al 31,6% se rapportato al PIL. In termini assoluti nel 2020, secondo i dati ISTAT, in Puglia il valore aggiunto è stato pari a 1,3 miliardi di euro.
“Ci aspettiamo quindi che in questo momento storico in un settore strategico per il nostro paese il rinnovo contrattuale serva a recuperare, non solo attraverso un miglior remunero, il potere d’acquisto dei salari che sono stati erosi dall’inflazione – affermano i Segretari Regionali- siamo convinti che il Taglio del cuneo fiscale voluto dal Governo non sia sufficiente a dare risposte soddisfacenti, ci auspichiamo che le risposte giungano proprio attraverso i rinnovi contrattuali che sono uno snodo importante per contribuire sia allo sviluppo economico-sociale del Paese e del settore sia ad una più equa redistribuzione della ricchezza. Bisogna lavorare sia ad una riforma del sistema dell’inquadramento contestualizzata con l’era della transizione green, sia ad un cambio di prospettiva che regolamenti in modo chiaro e trasparente il ricorso agli appalti. Si deve puntare ad una stabilità occupazionale che riteniamo abbia effetti positivi dal punto di vista sociale, di crescita motivazionale, della produttività e di performance competitiva”.
Il lavoro di qualità fa il paio con la valorizzazione delle competenze ed il continuo aggiornamento delle stesse, come sostengono Frascella, Gagliardi e Buongiorno: “La necessaria e avanzata digitalizzazione dei processi, l’informatizzazione e l’automazione degli apparati produttivi, unita alle sfide legate alla sostenibilità ambientale delle produzioni, richiedono la messa in atto di previsioni contrattuali innovative, volte ad adeguare l’organizzazione del lavoro, migliorare le professionalità degli addetti attraverso la formazione continua e incrementare l’occupazione e l’occupabilità delle lavoratrici e dei lavoratori”, ribadiscono Frascella, Gagliardi e Buongiorno.
Altra faccia della medaglia rispetto all’inserimento nel mondo del lavoro alimentare è quella dell’uscita delle professionalità con un’età più avanzata: “anche nel nostro settore – continuano i Segretari Regionali – è sempre più sentita l’esigenza di effettuare un vero ricambio generazionale e, di conseguenza proponiamo di ricercare soluzioni negoziali efficaci su questo tema”.
Per le tre organizzazioni sindacali in questa stagione di rinnovi contrattuali si devono affrontare i temi della conciliazione dei tempi di vita e lavoro e della parità di genere: “Se tanto c’è da fare anche sullo sdoganamento di argomenti tabù come la violenza di genere e il mobbing, un ambito che ci deve vedere lavorare fianco a fianco, con la stessa motivazione e la stessa voglia di cambiare le cose, è l’obiettivo del miglioramento continuo dei livelli di salute e sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro. Non basta informare sui rischi e sui pericoli, ma bisogna orientare comportamenti consapevoli e partecipativi”.
Sono temi cardine attorno a cui si è condensata la discussione odierna cui hanno partecipato un centinaio di delegati provenienti dalle aziende pgli che hanno approvato all’unanimità l’ipotesi di piattaforma.