“Una destrutturazione completa del mercato del lavoro agricolo che non fa il paio con lavoro regolare e trasparente.” Il Consiglio regionale della Uila Puglia, riunitosi questa mattina, boccia la reintroduzione dei voucher portata avanti dal Governo Meloni. A commentare è il Segretario Generale Uila Puglia, Pietro Buongiorno. Il Disegno di Legge di Bilancio 2023 approvato dal Consiglio dei Ministri prevede, all’art.63, modifiche alla disciplina delle prestazioni occasionali che riguardano anche il lavoro agricolo. Di fatto si consentirebbe di utilizzare tale prestazione non solo per alcune tipologie di soggetti ben definiti, come previsto dall’attuale norma, ma indiscriminatamente per tutti i lavoratori, anche i braccianti agricoli iscritti negli elenchi anagrafici pubblicati annualmente dall’INPS.
“Non è abbassando i diritti e le tutele dei lavoratori che si risolvono i problemi del settore –continua Buongiorno- soprattutto in agricoltura, ove è ancora significativa la presenza del lavoro irregolare e dello sfruttamento. Perciò non possiamo permetterci di contrapporre presunte semplificazioni alla legalità”.
La decisione dell’esecutivo di eliminare ogni limite alla tipologia di lavoratori da assumere in agricoltura con i voucher, di innalzare i compensi complessivi pagabili dalle imprese per prestazioni occasionali e di aumentare la platea delle aziende che potranno usufruirne, secondo il Segretario rischia di avere ricadute devastanti per i 170mila operai agricoli pugliesi.
“Siamo molto preoccupati, che il Governo, senza alcun preventivo confronto con il Sindacato, cancelli con un colpo di spugna diritti e tutele dei lavoratori del settore –spiega Buongiorno- di fatto non avranno le tutele normative e retributive previste dal Contratto Collettivo Nazionale e dai Contratti Provinciali di Lavoro, non potranno accedere al welfare garantito oggi dagli Enti Bilaterali Agricoli, così come non potranno accedere all’indennità di malattia, maternità ecc”.
Importante è anche l’aspetto previdenziale: “Agli svantaggi già elencati si aggiunge l’aggravante che sulle giornate indennizzate mediante la prestazione occasionale (anziché con un regolare contratto di lavoro subordinato) i lavoratori non maturino contributi previdenziali, quindi tali giornate non sono utili per l’accesso alle prestazioni a sostegno del reddito”. La Uila, a tutti i livelli, sta chiedendo un confronto con il Governo: “Come organizzazione sindacale abbiamo elaborato le nostre proposte. Siamo e saremo sempre pronti a offrire le soluzioni, non irrigidimenti sterili e pretestuosi. L’auspicio è che il Governo ci convochi al più presto per correggere questa stortura normativa che destruttura il mercato del lavoro agricolo ed ha un impatto devastante sulla vita lavorativa di un milione di operai agricoli nel nostro paese”.