UILA PUGLIA, IL PUNTO DEL SEGRETARIO BUONGIORNO
La lotta al caporalato non può che partire dall’incrocio della domanda e dell’offerta di lavoro che deve avvenire in maniera trasparente, utilizzando strumenti più innovativi e dinamici che consentano alle imprese di trovare lavoratori e, nel contempo, ai lavoratori di proporsi. In questo momento in cui tante sono le crisi aziendali in essere nel nostro paese, l’agricoltura può divenire vero traino della rinascita economica. I palliativi non servono, così come non serve continuare ad invocare l’allargamento della normativa sui voucher, ipotesi scongiurata grazie all’impegno dei sindacati durante gli ultimi mesi.
Non ci sono altre ricette per combattere il caporalato: bisogna consentire alle imprese di reperire velocemente manodopera con strumenti più innovativi. Chiariamo una volta per tutte a chi ancora crede che il collocamento pubblico possa essere la soluzione: dopo 75 anni non si può ancora credere a Babbo Natale. Abbiamo provato sulla nostra pelle, proprio in Puglia, l’inefficacia delle liste di prenotazione. Nessuno ci chieda di ripetere l’esperienza.
Non sono sufficienti i proclami per la lotta al caporalato e allo sfruttamento, le parole chiave sono tre: 1) incrocio domanda e offerta, 2) trasporti 3) controlli sul territorio. Affinché non ci siano alibi per nessuno, abbiamo proposto che gli enti bilaterali, costituiti dalle associazioni delle imprese e dei lavoratori, giocassero un ruolo chiave nel mercato del lavoro.
I caporali partono dalle stesse piazze; spesso arrivano nelle stesse aziende. Quelle aziende che hanno scelto di eludere le norme e di non rispettare i contratti di lavoro e le leggi sociali, in una competizione insana con le aziende virtuose che, di fatto, arrancano sul mercato ove c’è qualcuno che riesce a garantire produzioni a basso costo. Comprendiamo che in questo momento, ancor più di ieri, nonostante il grande lavoro delle forze dell’ordine e di tutti gli organi di vigilanza, sia necessario uno sforzo da parte dei ministeri competenti affinchè si intensifichino i controlli. Magari avviando una fattiva collaborazione con le amministrazioni comunali, affinché ci sia un presidio del territorio impegnando anche la polizia locale. Servono uomini e mezzi per controllare e prevenire i fenomeni criminosi, come quello ormai strutturato del caporalato. Perché di criminalità parliamo.
Avevamo colto con favore l’avvio da parte della Regione Puglia di un progetto per la realizzazione di una piattaforma per l’incrocio per la domanda e l’offerta di lavoro che possa attivare un ruolo dinamico degli enti bilaterali. Oggi, più che ieri, crediamo che sia la strada giusta e sproniamo la Regione a perseverare su questa strada, invocando una responsabile collaborazione, affinché nessuno possa avere alibi.